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Dettagli

2022
7 gennaio 2022
752 p., Brossura
9788834609415

Descrizione

Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura.

«Una lettura che spinge a indagare il nostro tempo e l’animo umano, e che proprio sul finire infonde un inatteso senso di pace: confortante da trovare in un romanzo che, in fin dei conti, mette davanti ad alcune delle situazioni più dure della vita.» – Carla De Rosa per Maremosso

«Avremmo avuto bisogno di meravigliose menzogne.»

Bruno Juge è un politico di lungo corso, ministro dell’Economia e uno degli uomini più potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali. Ma è anche un uomo solo. Sua moglie lo ha tradito ed esposto a uno scandalo pubblico. Paul Raison è uno dei più stretti consiglieri di Bruno, solo come lui, separato in casa nell’indifferenza della moglie Prudence, fervente ecologista e vegana. Quando un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono il governo e la stessa persona di Bruno Juge, Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre aveva diretto. Mentre difende il paese da pericolosi terroristi digitali, Paul deve affrontare anche i nodi irrisolti della sua famiglia: la fragilità dell’anziano padre, che è disposto a proteggere fino in fondo, il rapporto intenso con la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, la distanza dal fratello minore Aurélien, un artistoide un po’ spiantato. In questa ricerca, a sorpresa, ritrova in Prudence, oltre l’apparente freddezza e distanza, un mondo segreto che ha resistito a tutto.

Valutazioni e recensioni

3,8/5
Recensioni: 4/5
(24)

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Recensioni: 5/5

Mi piace il suo modo di scrivere, sa affrontare diversi argomenti contemporaneamente con lucidità e profondità. Piacevole lettura e alcune sue osservazioni "condivisibili" . Lo consiglio.

Recensioni: 5/5

sembra un mattone, ma se avesse una spaziatura è una dimensione caratteri standard sarebbe la metà. Ambientato nel futuro 2026 e seguire nell’ambiente politico francese. Non l’ho trovato particolarmente geniale p interessante. La minaccia che sembra centrale nelle prime pagine viene ben presto accantonata per far spazio alla vita intima di un assistente del ministro dell’economia, con a margine la realtà politica e sullo sfondo le imminenti elezioni presidenziali. Troppe storie di cui una sola portata a compimento, le altre restano a metà, tanto valeva non inserirle affatto

Recensioni: 5/5

Il libro mi è stato regalato. E' il primo libro che leggo di questo autore. Il titolo è ben scelto e la storia è ben raccontata perché, in modo naturale, la nostra concentrazione (come in generale si tende a fare) è portata ad analizzare la situazione, l'evoluzione nel tempo degli eventi e, in questo caso, agli attacchi terroristici, Ma, sorpresa, succede qualcosa per cui non è più così. Non me la sento di svelare nulla, ma il racconto per davvero ha annientato anche me. E' stato un regalo, ma lo regalerei a mia volta.

Recensioni: 5/5

Eco e Roth (entrambi da me amati), mi sono venuti in mente leggendo questo Houellebecq, e in quest'ordine. Non me li ha fatti rimpiangere, e ciò è buono. Anche se l'abilità e la meraviglia narrativa dei due non è raggiungibile, Houellebecq è uno che, indubbiamente, sa scrivere e le 752 pagine sono tenute insieme con destrezza e sicurezza. Un valore aggiunto, semmai, risiede in quanto sinteticamente ed efficacemente è stato espresso da Onofri, che condivido e sottoscrivo: «Di questo mi sento quasi sicuro: che, tra tutti gli scrittori europei in attività, Michel Houellebecq sia quello che è stato (e continua a essere) in maggiore sintonia coi suoi tempi.» Massimo Onofri