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Questi miniracconti mi hanno proiettato in tanti piccoli mondi che, però, fanno parte di uno stesso universo, il nostro. Tra finzione o realtà, poco importa, ci guidano verso l'esplorazione del sé in ogni luogo e in ogni tempo... Anisette, Eraldo, Baldo, la stagista, tutti si presentano e, allo stesso tempo, si annientano. In questi inseguimenti, spesso ironici, il lettore si ritrova e si perde. Le conclusioni di tutti questi percorsi quali saranno? L'autrice non le rivelerà mai esplicitamente perché ciascuno troverà le sue.
Il primo capitolo del primo racconto di Anisette e il libro, da cui probabilmente prende nome l'intera raccolta, s'intitola "L'essenza di un niente" e inizia così: "Decise di farsi uno shampoo." Mi è venuta subito in mente la famosa canzone di Giorgio Gaber: "Lo shampoo". In realtà la protagonista, questa donna sconfitta dalla quotidianità, avvolta, appunto, da "niente" parte dal lavaggio dei suoi capelli per poi addormentarsi e condurci nel suo sogno. È tutto un rincorrerla vorticosamente, con curiosità, in quelli che saranno i suoi mutevoli viaggi immaginari senza staccarcene perché ci trasporterà dalla "calma piatta" alla frenesia. Sarà proprio durante questa corsa estenuante che, senza accorgercene, accompagnati da una serie di metafore, faremo le nostre considerazioni. Il finale è inaspettato e duale, come se tutto si azzerasse nella burla. Ivana Riggi rivela e allo stesso tempo nega per poi svelare nuovamente in un altro miniracconto che avrà un altro finale "a sorpresa". È un libro tagliente ma anche poetico. Interessante la seconda parte dei "Micropensieri" che in realtà sono delle poesie, ma non sono chiamate tali come se la negazione del termine, paradossalmente, ci riportasse invece al suo valore.
Ho letto "Anisette e gli altri" in pochi giorni anche se sono degli scritti da metabolizzare, da "succhiare"... Nonostante si presenti come un "piccolo libro" i contenuti sono abbastanza corposi e spingono il lettore a una riflessione ampia sul mondo e i suoi "buchi". Il flusso narrativo è scorrevole con un ritmo ben costruito; non mancano i colpi di scena finali che, forse, ci fanno sorridere un po' amaramente... Per me è un libro da tenere nella propria biblioteca.
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