Nel 1979 un giovane professore dell'Università dell'Indiana, Douglas Hofstadter, sorprese il mondo con un libro di enorme mole, labirintico, geniale e di immenso successo, Gödel, Escher, Bach, basato sulla tesi che la chiave dell'anima umana risiedesse in una struttura astratta sotto forma di anello. A decenni di distanza, molte cose sono cambiate, i computer hanno invaso le nostre vite e gli studi sul cervello hanno raggiunto un grado di dettaglio impressionante. Eppure, resta intatto l'ultimo mistero: dove si trova e come è fatta l'anima? Cos'è che chiamiamo «io» quando parliamo di - o con - noi stessi? Cosa resta (se resta qualcosa) dopo la nostra morte fisica? Confermando in pieno le sue doti di scrittore originalissimo, capace di metafore illuminanti, di invenzioni lessicali dai molteplici livelli semantici, di giochi di prestigio e d'artificio linguistici e narrativi, in questo nuovo libro Hofstadter offre la summa dei suoi studi, una riflessione profonda e personale sui temi e i quesiti centrali della filosofia e della spiritualità, dall'anima alla volontà, dal libero arbitrio alla coscienza.)
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