Amori
di P. Nasone Ovidio
Gli "Amori" sono probabilmente il libro latino di versi che ha avuto più fortuna nella storia. Quello che ancora affascina, in queste poesie, è il loro delizioso libertinaggio: una frivolezza, una volubilità, una mutabilità infinite che sono una condizione intellettuale ancor prima che amorosa. Ed è per questo che nessuno possiede uno stile così leggero, che aleggia e insieme scivola sulle cose, delicato e tenue come il filo "che il ragno tesse con gracile piede quando / sotto una trave abbandonata tende la sua rete / impalpabile". L'elegante traduzione di Luca Canali è ammirevole per la sua levità "ovidiana", mentre le note di Riccardo Scarcia consentono al lettore odierno di gustare il fitto tessuto mitologico del testo. Lo specialista L.P. Wilkinson nell'introduzione inquadra gli "Amori" e la poetica ovidiana nel contesto della poesia elegiaca latina.)
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