Dopo una rapida panoramica sulle diverse posizioni circa l'origine del male, il testo di Alberto D'Auria, psicologo psicoterapeuta, si concentra sulle situazioni di disagio provocate dall'uomo stesso, le cosiddette “non qualità ”. L'attenzione si focalizza sulla conflittualità dei rapporti interpersonali, dovuta per lo più all'individualismo, alla chiusura intracomunitaria, al narcisismo. Si sofferma poi sulla paura e sull'odio, che può coinvolgere interi gruppi, spesso frutto di pregiudizi e stereotipi che semplificano e distorcono la realtà oggettiva. I sentieri del male prendono così forma nel cuore della persona, diventando il lato oscuro delle sue facoltà: in altre parole sono le “passioni” e i “dèmoni” che incontriamo nella spiritualità del monachesimo antico, come la rabbia e il rancore, l'orgoglio, l'ambizione, la vanità o l'invidia. Lo studio di don Silvio Zonin, prete ed esorcista, parte da una lettura del cosiddetto “peccato originale”: la ferita che in ognuno di noi destabilizza la struttura della relazione con Dio, con se stessi e con gli altri. L'esoterismo e l'occultismo si radicano nell'affascinante prospettiva di valicare i limiti umani, evocando potenzialità nascoste apportatrici di salvezza, salute, guarigione e riscatto. Don Silvio passa in rassegna le terapie moderne che propongono un benessere totale e a buon mercato, confrontandole con la terapia e la guarigione nella prospettiva aperta dal Vangelo. I due autori affrontano da prospettive diverse “il male” che intercettiamo quotidianamente, radicato nell'interiorità della persona e nella sua relazionalità; male inteso non solo come carenza di bene o limite, ma come vizio, scelta volutamente operata dall'individuo e distorsione della coscienza.
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