Alchimia Junghiana
di Diego Pignatelli Spinazzola
Alchimia Junghiana muove il pensiero dell’autore di riflesso a quello di C. G. Jung attraverso costatazioni empiriche e attraverso un fedelissimo approccio al corredo espressivo dello psicologo svizzero. Da un commento psicologico di Psicologia e religione e Saggio d’interpretazione psicologica del dogma della Trinità alla complexio oppositorum e al pensiero antitetico dell’alchimia filosofica. Da una similatio teoretica al pensiero dello scienziato svizzero alle precipue riflessioni teoriche su ciò che l’empiria e i reginae mysteria significavano al novero dell’ermeneutica delle Opere di C. G. Jung. Dalla rivisitazione de La sincronicità come principio di nessi acausali (1952), alla sinottica del Mysterium coniunctionis (1955-56), al rimando teoretico ed epistemologico, alla caratterizzazione del latino in riferimento ai testi alchemici. Alchimia Junghiana è un opus che si delineerebbe affine alla contestualizzazione tematica delle Opere dello psicoanalista zurighese. L’autore propende in questa sede per una spontanea affinità ai temi che proiettarono Jung verso un revisionismo critico della Trinità secondo l’orientamento teorico della psicologia analitica legata quindi di riflesso, nel quadro scientifico dei suoi studi sull’alchimia. )
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