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Anno edizione: 2018
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E’ la sera di Halloween in una cittadina americana, e otto ragazzini hanno indossato costumi macabri prima di bussare alle porte per la consueta raccolta di dolci. Vanno a chiamare Pipikin, l’amico più divertente e allegro della compagnia, che fissa loro appuntamento alla Casa infestata dai fantasmi in fondo alla cava. L’edificio abbandonato, con le sue torrette, i comignoli sbilenchi come lapidi e il portico scricchiolante è inquietante come sempre, ma è nel cortile sul retro che li accoglie una paurosa sorpresa. Dai rami contorti di un albero pendono migliaia di zucche gialle e arancio, scolpite con facce differenti, occhi vuoti e bocche sogghignanti, illuminate all’interno da una candela. E cantano. Un uomo altissimo sbuca tra i cumuli di foglie ammucchiate a terra. E’ vestito di nero, il viso è un’ombra bianca: è Mister Moundshroud, che li ha spaventati con una maschera da teschio, e racconta loro la storia di Halloween. Intanto, una Cosa Nera piomba dal cielo e rapisce Pipkin sul sentiero. I ragazzi e il loro mentore dovranno salvarlo con viaggio fantastico nel tempo ai Confini del Mondo, seguendo le tradizioni di Halloween. E’ una simpatica fiaba per bambini, da fuoco del campeggio, non troppo paurosa e con finalità didattiche, per conoscere i riti funerari nelle civiltà antiche, dall’Egitto alla Grecia, a Roma, la Francia, il Messico. Forse non è troppo aderente alla realtà storica ma è un modo per avvicinare i bambini a materie scolastiche poco amate. E’ un libro diverso dalle attese: mi aspettavo un racconto horror sul tema di Halloween, ma dopo un inizio intrigante, diventa una confusa lezione di storia per bambini delle scuole primarie, magica, fantasiosa, grottesca, con mummie, streghe, druidi, riti messicani, gargouilles. I temi trattati sono noti, ma lo stile scorrevole rende gradevole la lettura.
Otto ragazzi vengono spinti dal Signor Sudario a compiere un viaggio millenario (letteralmente) per ritrovare il loro amico, rapito da una forza ignota e oscura. Durante il suo percorso, la giovane banda scopre le origini della celebre festa di Halloween e si diverte talmente tanto che spesso dimenticherà che il migliore amico è in un angolo buio a tremare e piangere dalla paura, aspettando solamente i soccorsi. Come racconto, la mia prima lettura di Halloween mi ha molto delusa. Non mi aspettavo niente di particolare dalla storia, ma avrei voluto che fosse stata più macabra e ci fosse stato più brivido. Il libro, invece, sembra per bambini, è un fantasy infantile e spinto, da mio punto di vista. Non l'ho abbandonato solo perché è corto, mi ha annoiata.
Piacevole da leggere ma a mio parere vuoto, al contrario di tutte le altre opere di Bradbury. Non si riconosce il bellissimo stile di scrittura solito di questo autore
Recensioni
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