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Dettagli

2021
22 aprile 2021
272 p., Brossura
9788838941948

Descrizione

Il nuovo romanzo di Alessandro Barbero. Uno sguardo nella storia degli Stati Uniti, all'origine di quegli spettri che sono tornati ad agitarsi.

«Alessandro Barbero, medievista, accademico, esperto di storia militare e – a quanto lui stesso racconta – gran giocatore di Wargames e giochi di ruolo, è probabilmente l'uomo che negli ultimi decenni ha diffuso cultura e conoscenza nel nostro apparentemente refrattario paese più e meglio di chiunque altro»Walter Catalano, PULP LIBRI

Alcuni anni fa, nei suoi percorsi e studi da storico, Barbero ha incontrato una storia che non poteva essere racchiusa in un saggio. Ed è quella di Alabama, che pur non essendo nato come reazione alla storia recente ne anticipa i motivi profondi, scandagliandone l'oscurità delle viscere. È la vicenda di un eccidio di neri, di «negri», durante la Guerra di Secessione, la prima grande lacerazione nazionale che divide il paese tra chi vuole bandire la schiavitù e chi non ne ha nessuna intenzione. Ed è la storia di bianchi pulciosi e affamati che vanno in guerra per pochi spiccioli e che sentono il diritto naturale di fare dei negri quello che vogliono. Tutto questo diventa il racconto fluviale, trascinante, inarrestabile, dell'unico testimone sopravvissuto, Dick Stanton, soldato dell'esercito del Sud, stanato e pungolato in fin di vita da una giovane studentessa che vuole ricostruire la verità. Verità storica e romanzesca, perché Barbero inventa una voce indimenticabile, comica e inaffidabile, logorroica e irritante, dolente e angosciosa, che trascina il lettore in quegli abissi che ancora una volta si sono riaperti. Il nuovo romanzo di Barbero va davvero a toccare i tratti del carattere americano che sono deflagrati negli eventi dell'ultimo anno e degli ultimi mesi: la questione del suprematismo bianco, il razzismo profondo che innerva persino le istituzioni, la mentalità paranoica, l'orgoglio e la presunzione di farsi giustizia da sé, la violenza che scaturisce dalla povertà, dalla rabbia, da ciò che si vive come ingiusto sulla propria pelle e che si rovescia su chi è ancora più debole.

Valutazioni e recensioni

3,7/5
Recensioni: 4/5
(35)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

E' un viaggio nel tempo con le parole di un reduce confederato nella Guerra civile americana, ed è esattamente il motivo per il quale la lettura a volte può essere un po' faticosa. E' un bel libro, consigliato.

Recensioni: 5/5

Non si cerchi in questo libro il Barbero storico, perché qui prevale lo scrittore, anche se lo storico non è certo assente: resta, per così dire, dietro le quinte, agisce sulla studentessa che stimola le memorie del testimone Dick Stanton: in effetti, a pensarci bene, potrebbe essere la studentessa del prof Barbero, alla ricerca della verità storica. Verità sempre difficile da far emergere, tanto più se si tratta di ritrovarla fra le memorie del vecchio Dick Stanton di Magnolia, Alabama. Questi racconta, racconta, in modo sghembo, dispersivo, casuale, saltabeccando qua e là fra gli aneddoti: inutile cercare di ricondurlo ad un filo coerente, di arrivare al punto. E allora non resta che seguire le sue memorie disordinate, espresse in uno stile rotto, parlato, Se la verità sul sospetto eccidio di "negri" non arriva subito, attraverso questo fiume in piena di ricordi, emerge però l'immagine della guerra "vera", vista con gli occhi e la mente di un giovane sudista qualunque (però in grado di leggere e scrivere e quindi non proprio uno degli ultimi), imbevuto di pregiudizi razzisti, di religiosità biblica, dell'immobilismo della società patriarcale sudista, che affronta la guerra senza illusioni, ma senza rimpianti, anzi con un evidente orgoglio patriottico. D'altra parte, si tratta di combattere gli yankee, ai suoi occhi veri e propri alieni, provenienti da una sorta di mondo rovesciato. lontano, incomprensibile, aggressivo. Alla fine, la verità emergerà all'improvviso, quasi casualmente, dal marasma, in tutta la sua terribilità e qualcuno degli attori del dramma ne porterà il peso. Anche se a tratti si fa fatica a star dietro al vecchio Dick, vale la pena di tenr duro, perchè ne emerge l'immagine vera della guerra civile e della società, vista con gli occhi di un qualunque fante sudista, sgangherato, povero e pidocchioso, ma indubbiamente coraggioso e orgoglioso. In definitiva, emerge anche lo storico Barbero, sia pure celato dietro uno stile narrativo inusuale

Recensioni: 5/5

Nel libro rintoccano le parole, l’enfasi e la passione del suo autore, che seppur tramite il più classico dei flussi di coscienza, con le sue lunghezze e pesantezze , e la sua genuinità e veridicità, trasporta il lettore e lo immerge nel vecchio bianco Sud. Anche il tempo presente del racconto (1943, vado a memoria) è significativo, e, seppur tardivamente, coinvolge il lettore nella più classica curiosità che si cela dietro il crimine tenuto nascosto. Per coloro non particolarmente interessati alla guerra civile americana e decisamente abituati a una narrazione più chiara e immediata, il libro può risultare eccessivamente lento e pesante. Non è fortunatamente il mio caso. Davvero bello. PS, consiglio: recuperate il podcast in cui parla della guerra civile americana più che quello in cui descrive il libro.

Recensioni: 5/5

Un flusso di ricordi confuso e poco avvincente. Soltanto nel finale ci sono belle pagine che descrivono le giornate o le notti passate dalla truppe a poca distanza dal nemico. Malgrado il contesto storico e l'argomento suscitino un indiscutibile interesse, la resa del romanzo è una lettura faticosa e senza emozioni.