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La grandezza di Agostino ci rende arduo il ruolo di "indagatori", tanta e tale è la portata del suo pensiero suffragato da un sentire straordinario, ossia fuori dall'ordinaria concezione della scepsi. Motivo per cui si procede scandagliando il mare del suo percorso di studioso, mistico, uomo, fine conoscitore degli abissi del male, uomo quale aspirazione al Sommo Bene. In seno alla nascente chiesa cattolica, egli ebbe meriti incommensurabili, uno per tutti: conciliare fede e ragione. Ragione e fede rappresentano due strade diverse, due criteri, per raggiungere la Verità. In ordine cronologico viene data priorità alla ragione, perché l'uomo in quanto essere razionale prima di accettare una verità è portato a dimostrarne la validità, cioè a ragionare su di essa. La ragione, limitativa per sua natura, non può travalicare il confine netto tra fisico e metafisico, non riesce a cogliere aspetti non verificabili empiricamente, il trascendentale è a misura di fede. A richiedere il supporto della fede è la ragione stessa, in quanto quest'ultima dà conto all'uomo della sua "finitudine", della sete di verità metafisiche, del necessario processo dell'accettazione della fede quale elemento sovrastante la ragione in ordine logico. La struttura gnoseologica agostiniana si basa sull'autocoscienza, difatti "si fallor sum" ovvero "se mi inganno vuol dire che esisto". Come posso dubitare della mia esistenza quando ho chiaro di aver peccato-sbagliato, mediante l'autocoscienza posso dedurre i miei errori così come posso fugare dubbi circa il soggetto che si inganna, me stesso. Dunque, è l'individuo senziente e cogitante il primo tassello del costrutto speculativo di Agostino d'Ippona da cui scaturiranno: la teoria dell'Illuminazione, del problema del Tempo, del male, della Civitas Dei etc. etc.
Peter Brown si dimostra un notevole studioso di storia del cristianesimo realizzando questa splendida biografia di Agostino d'Ippona , una delle maggiori personalità non solo del suo tempo ma dell’intero pensiero filosofico. L’autore ricostruisce innanzitutto la vita intima di Agostino, per poi dedicarsi all’aspetto intellettuale di un personaggio che non solo visse in un periodo di grandi mutamenti ma mutò egli stesso continuamente dal punto di vista interiore. Brown si serve di una gran quantità di fonti, alcune di recente scoperta come lettere e sermoni che chiariscono tanti aspetti soprattutto relativamente al pensiero teologico degli ultimi anni di vita. In questo modo, egli riesce a dare un nuovo e deciso contributo nella ricostruzione della figura di Agostino. Si tratta di un’opera ricca di spunti, e che porta il lettore a riflettere circa l’eredità che Agostino lascia al pensiero filosofico successivo e fino ai nostri giorni. La lettura è piacevole in ogni pagina grazie ad uno stile brillante e scorrevole.
Consiglio questo a chiunque intende iniziare a leggere le opere di Sant'Agostino.
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