Cura e traduzione di Luca Crescenzi Edizione integrale Le affinità elettive è, insieme al Werther, il romanzo più celebre di Goethe; concepito in origine come novella da inserire nella complessa architettura degli Anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister, presto crebbe fino ad acquisire forma autonoma. Geniale rappresentazione della disgregazione della società aristocratica settecentesca e del tramonto di un mondo, Le affinità elettive cela in sé, sotto apparenze semplicissime, una malinconica riflessione sulla potenza dell’eros e sull’irreversibile scorrere del tempo, ma anche sul contrasto tra natura e istituzioni dell’uomo e sul conflitto distruttivo che da esso scaturisce. Nel destino dei quattro protagonisti del romanzo emerge la consapevolezza goethiana del profilarsi di un mondo in cui l’ordine superiore della norma morale lascia il posto alla semplice regolarità della legge di natura e al suo tragico dominio. «Ogni bisogno, la cui vera soddisfazione sia impedita, induce alla fede.» Johann Wolfgang Goethe nato a Francoforte sul Meno nel 1749 e morto a Weimar nel 1832, è il massimo scrittore tedesco e uno dei padri della letteratura moderna. Poeta, drammaturgo e narratore grandissimo, oltre al Faust, suo capolavoro, scrisse quattro romanzi (Le affinità elettive, I dolori del giovane Werther, Anni di apprendistato di Wilhelm Meister e Anni di peregrinazione di Wilhelm Meister), divenuti modelli per la narrativa europea dell’Ottocento e del Novecento. Di Goethe la Newton Compton ha pubblicato Poesie d'amore, Le affinità elettive e I dolori del giovane Werther. )
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