11 tematismi, 7 regioni, 6 città col porto, 21 piccole capitali, centinaia di storie dietro le superfici, 38 autori che vedono il mare, seguono la linea di costa, raccontano il rapporto irriducibile con l’acqua – filosofi, geografi, scrittori, teologi, critici, giornalisti, architetti, scienziati, artisti, pescatori, skipper, biologi, archeologi, studiosi, viandanti e navigatori. L’Adriatico dal mare, dalla terra e dal cielo, a pelo d’acqua, lungo le rive, nelle comunità-simbolo, nelle città invisibili dei mondi sottomarini, dalle distanze immense dei satelliti geostazionari. L’Adriatico delle identità morfologiche, dei pesci e degli uccelli marini, dei patrimoni e delle antropizzazioni, delle leggende e delle rovine, dei reperti e delle reliquie, degli immaginari e delle icone. L’Adriatico delle parole e delle narrazioni, delle religioni, delle architetture e dei poemi, del cinema, della fotografia e del fumetto, dei cibi e delle tradizioni in transizione. Mare di monti e di coste, di venti e città, isole, lagune, saline e laghi costieri; mare di nebbie e maree, acque dolci e salate, venti di bora e di garbino, libeccio e tramontana; mare di strade consolari complanari, cammini infrastrutture e autostrade, ferrovie, ciclovie, navigazioni tra porti e pescherie, mercati ittici e flotte di pescherecci. L'Adriatico delle lingue, dei luoghi, delle antropologie alle origini della civilizzazione. Dove la spiritualità laica e confessionale, tra oriente e occidente, tra nord e sud, tra est e ovest, ha accolto le grandi religioni monoteiste e il senso laico del paesaggio, viaggi e pellegrinaggi di santi, mistici e viandanti, tradizioni, sagre, feste patronali, processioni lungo la terra anfibia tra Trieste e Otranto. L'Adriatico contemporaneo con le sue tante alterità, che invita a esplorare le radici e costruire nuovi cammini di comunità.
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