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Un libro di alto valore letterario, fastidioso per lettori orpellosi. Si tratta di uno spaccato di vita russa di inizi 800 che fornisce elementi importanti per comprendere mentalità e costumi dell'epoca. Straordinaria la descrizione della natura, i sentimenti e le emozioni di un fanciullo cresciuto sotto la protezione di una madre che anticipa vizi e sentimenti della società di massa contemporanea. L'illustrazione della nascita dell'Università di Kazan e degli studenti inebriati dallo studio dovrebbe esser letto agli studenti nelle classi. Piccole cose, sensazioni e gesti all'apparenza banali, ma che contengono la linfa di profonde esplorazioni.
Di interesse esclusivamente per lo studioso di letteratura russa e cose russe: il valore artistico è nullo trattandosi di pura biografia di un bambino e adolescente nella fase del ginnasio in epoca zarista. Pura biografia nel senso che si riduce ad una cronaca di umori e malumori, episodi magari significativi per il narratore-protagonista e i suoi cari all'interno di una sessione di memorie di famiglia ma che poco donano al povero lettore che assiste alla minuziosa elencazione di fatti altrui senza spessore letterario. Forse come cimelio d'epoca potrebbe valere qualcosa, però poco dell'epoca di respira in queste pagine immerse in una morbosa cronistoria personale degna più di un "caro diario" che della stampa. Unica nota, la mancanza totale di autocensura che, vista la dinamica personale e famigliare descritta soprattutto all'inizio, non può che essere salutato come sommo atto di coraggio. L'enfant in questione è difatti di un'antipatia sovrana e soverchia: viziato cocco di una madre ossessiva e iperprotettiva fino alla morbosità; madre che, diciamolo pure, è additata come miracolo di cultura dal suo rampollo ma che al lettore appare come un'isterica presuntuosa di prim'ordine. Tra i memorialisti - quella invenzione a fin di bene di storiografia sociale avvampata nelle menti di noti critici e letterati dell'epoca - l'Aksakov di Adolescenza è di sicuro il meno istruttivo. E meno letterario e meno storico. Consiglio vivamente invece Cronaca di famiglia: una biografia famigliare dove si respira aria di letteratura; una cronistoria famigliare che, grazie all'opera di tessitura del narrare di trasforma in memoria (anche di un'epoca e dei suoi caratteri).
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