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Anno edizione: 2016
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La domesticazione non è semplice come la immaginiamo. Non un saggio semplicissimo, ma assolutamente comprensibile se letto con attenzione.
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Addomesticati segue la storia delle interazioni tra molte specie e la nostra. Si va dal cane al gatto al cavallo alle renne, fino ai roditori e alla nostra stessa specie. Il libro parte però da un’ interessante vicenda, di Dmitry Belyaev. (…) Belyaev, un genetista isolato durante lo stalinismo nella fredda Novosibirsk, (…) fu ridotto ad allevare volpi da pelliccia, ma continuò a cercare nei suoi animali i principi dell’evoluzionismo più classico. Il suo obiettivo era avere animali poco aggressivi, ma il susseguirsi delle generazioni portava con sé anche tutta una serie di modifiche nel corpo delle volpi: orecchie flosce, coda abbassata, mantello molto variabile, a macchie bianche e nere. La selezione per la mansuetudine aveva trasformato le volpi in animali dal mantello colorato e la coda bassa: in una parola, molto simili ai cani. Francis cerca di illustrare come lo stesso percorso di addomesticamento possa essere rintracciato anche nel passaggio da lupo a cane.
Raccontato dall’autore, il processo non è più una freccia che va dal lupo al cane grazie alle capacità/necessità dell’uomo, ma un’inestricabile interazione tra selezione naturale e artificiale, tra lupi che si avvicinano agli accampamenti e uomini che scelgono i più docili tra gli animali (…). L’animale derivato da questi avvenimenti era non troppo dissimile all’antenato lupo; il vivere accanto all’uomo ha però allentato la selezione naturale e l’animale che ne è derivato ha un mantello variabile, è più piccolo di un lupo, e decisamente multiforme (…). Lo stesso copione di coesistenza, cooptazione e collaborazione è avvenuto anche per altre specie, dal gatto alla gallina al maiale alla pecora. Quello che emerge dall’analisi di Francis è che nei processi di domesticazione è sempre stata importante l’interazione tra vari aspetti. La dimensione temporale, per esempio, ma anche la struttura sociale, l’attitudine alla collaborazione anche con altre specie, la flessibilità genetica, l’utilità per l’uomo e anche il fattore Bambi, l’aspetto più o meno infantile della specie originaria. (…). Anche se dal punto di vista della divulgazione è un vero capolavoro, Addomesticati è un’opera in cui la genetica la fa da padrone e potrebbe essere, in alcuni passi, non facilissima da capire. Per esempio la parte finale, in cui Francis applica i principi della storia della domesticazione alla nostra specie. Che, secondo lui si è autoaddomesticata, assumendo i caratteri giovanili propri di alcuni degli animali che ci accompagnano. La mole, la scansione e la profondità degli argomenti fanno di Addomesticati un libro che rimarrà nel novero delle opere da leggere e tenere come punto di riferimento anche per gli anni a venire.
Recensione di Marco P. Ferrari
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