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Dettagli

2022
26 aprile 2022
192 p., Brossura
9788806252885

Descrizione

Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la sua madre biologica, che è nata in Nigeria ed è venuta in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos; non sapeva che il suo mestiere sarebbe stato vendere il proprio corpo. L'altra è Antonietta, è napoletana, e non immaginava che un giorno Gladys avrebbe attraversato la strada tra le loro case e le avrebbe messo in braccio Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di diventare sua madre. Non lo immaginava, ma quando è successo ha accettato. Da quel momento Sabrina si è ritrovata in una situazione speciale, perché i rapporti con la sua madre biologica, con le sue origini, non si sono interrotti, e cosí lei è cresciuta tra Castel Volturno e Scampia, tra Prato e Lagos, cambiando famiglia, lingua, sguardo e cultura, in costante ricerca di un centro di gravità. Un'identità complessa, la sua, che già il nome racconta: Sabrina, come la figlia dell'aguzzina di Gladys, scelto per compiacerla; Efionayi, come un uomo che non è il padre, ma che le ha dato un cognome.

Valutazioni e recensioni

4,4/5
Recensioni: 4/5
(5)

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Recensioni: 5/5

Gli amori italiani di una ragazza nigeriana. Sono trascorsi 33 anni dall’uscita del libro del senegalese Pap Khouma, “Io, venditore di elefanti.” È stato, forse, il primo libro scritto e pubblicato in Italia che racconta la storia di un emigrante da un paese africano. Da allora poco è cambiato, pochi, pochissimi i progressi legislativi. Molti, invece, i segni del razzismo, delle violenze, degli abusi, degli sfruttamenti. Nel frattempo molti sono nati: prime, seconde, terze generazioni che parlano un italiano perfetto, con amicizie e amori multilingue, multicolori. Hanno frequentato scuole italiane, lavorano, scrivono. È il caso di Sabrina Efionayi, nata in Italia da una madre nigeriana, cresciuta e accudita come figlia da una madre adottiva napoletana. Oggi Sabrina ha 24 anni, una passione nascosta per la scrittura, una storia da raccontare tragica e affascinante, due madri amiche e in concorrenza. Un diario che si trasforma in romanzo di crescita e maturazione. Una realtà impossibile da ignorare.

Recensioni: 5/5

Sabrina è una giovanissima scrittrice di talento, che coraggiosamente racconta in questo libro la sua vera storia. Una storia dolorosissima, in quanto la madre ha vissuto l'inferno della prostituzione. Libro utilissimo che ci fa conoscere dall'interno quella che è la peggiore forma di riduzione in schiavitù. Rispetto ad altri libri testimonianza sulla prostituzione, questo testo ha un enorme valore aggiunto: la protagonista è una scrittrice, capace quindi di interpretare ciò che ha vissuto e che racconta, senza l'intervento di alcun coautore che trascriva o medi l'esperienza vissuta.

Recensioni: 5/5

Una lettura che coinvolge subito, per la sua verità e per la semplicità con cui Sabrina Efionayi racconta di sé, ora in terza, ora in prima persona. Ma di semplice in questa storia c’è poco: una ragazza nigeriana, portata in Italia con l’inganno, finisce a prostituirsi fino a quando, un giorno, si ritrova incinta. Possibilità non contemplata per chi fa il suo mestiere. La bimba che nasce, Sabrina, sarà proprio quella ragazza nigeriana a metterla quindi tra le braccia dei suoi vicini, chiedendo loro di prendersene cura. E loro lo faranno, gratuitamente, crescendo quella figlia come propria, nella persona di mamma Antonietta che condividerà con quella ragazza, ormai donna, la sua maternità fatta di molte cose, di errori, di affetto, di lontananza e di non detto. Ma come cresce in Italia una bambina e poi ragazza italiana al 100% dalla pelle nera e di origine nigeriana? Un libro da leggere e far leggere, da sottolineare, consigliare e re galare. Perché tutte le Sabrine, dalla pelle scura o chiara, possano essere amate da questo nostro e loro paese quanto lo amano loro.

Recensioni: 5/5

Il romanzo sincero, lineare, potente, di una giovane donna che a soli vent'anni ha vissuto molto piú di una vita. Consiglio anche l’ascolto del podcast “Storia del mio nome” prodotto da Chora Media è disponibile sulle principali piattaforme gratuite, per integrare e completare la conoscenza di Sabrina Efionayi, che racconta del rapporto difficile con le sue “due madri, diverse come poche al mondo, legate da piú di quanto possano immaginare”: la sua madre biologica, Gladys, e Antonietta, la madre che l’ha cresciuta, che c’era sempre e che le ha fatto scoprire se stessa e la vita. I rapporti con le sue origini non si sono interrotti, e cosí Sabrina cresce tra Castel Volturno e Scampia, tra Prato e Lagos, cambiando famiglia, lingua, sguardo e cultura, in costante ricerca di un centro di gravità su “quell’altalena su cui ero salita. Quel non sentirmi mai abbastanza italiana o abbastanza nigeriana, ha continuato a dondolare per anni, senza darmi il tempo di capire chi o cosa dovessi essere. Ero nata in Italia eppure quello Stato non mi riconosceva in quanto italiana.” È una storia potente, per nulla insolita, purtroppo, per le tematiche che tratta e per il focus che mette su certe illegalità che permeano il mondo come il racket della prostituzione, lo spaccio, il razzismo ecc… Consigliatissimo, anche per farsi un esame di coscienza e pensare a quanto tutti tendiamo a dire “non sono razzista eh, ma…” Penso che trovarsi dall’altra parte aiuti a prendere le distanze da certi modi di pensare e di fare comuni.