Il termine "Circo" è associato a degli stereotipi forti ma fuorvianti, legati all'immagine di un tendone polveroso che gira per le città carico di stranezze. Ma le "tecniche della meraviglia" sono antichissime ed hanno avuto esiti che nessuno storico dello spettacolo può trascurare, con folle di ammiratori ed una varietà di stili ed approcci all'impresa sorprendente per gli studiosi odierni. Obiettivo di questo volume è spolverare i luoghi comuni e mettere in evidenza quante e quali siano state le valenze del circo in diversi contesti storici, geografici e sociali. Così il lettore avrà modo di conoscere fatti curiosi la cui rilevanza va ben oltre l'aneddotica. Come l'attenzione di Marco Aurelio per i funamboli. L'influenza del teatro di Shakespeare sulla nascita del clown. L'entusiasmo del pubblico milanese per il teatro di varietà. L'utilizzo di icone circensi per satireggiare i potenti come Benito Mussolini. La creazione dei registi americani, come Chaplin, del triangolo amoroso al trapezio. L'importanza del clown nell'estetica di Federico Fellini. L'uso di tecniche circensi del drammaturgo sovietico Vladimir Majakovsky. L'influenza della clownerie nel metodo attoriale di Jacques Lecoq. La simbiosi fra tradizioni popolari e arti di pista nelle steppe del Kazakistan. Il successo del "nouveau cirque" e le difficoltà di sviluppo da noi. Le piccole scuole di circo frequentate da migliaia di allievi. )
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