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Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2008
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dopo aver letto una caterva di romanzi di autori nordici, mi trovo un po' spaesata nel dare un giudizio a questo romanzo. La trama si svolge a Milano, nella Milano bene, e coinvolge famiglie prestigiose e arroganti. Alla vigilia delle nozze il futuro sposo di una avvenente e altezzosa giornalista viene ucciso. Le indagini non sono facili e coinvolgono amici, ex amanti, testimoni di nozze, genitori. Lo consiglio a chi ama nomi, ambienti e luoghi comuni che tutti i giorni abbiamo l'occasione di vedere e sentire. Ringrazio il sig. Perugini per avermi tolto la sorpresa dell'assassino. A chi non ha ancora letto il romanzo consiglio di non leggere il suo commento.
Mi associo alle altre recensioni - un bel libro giallo, nel senso classico del termine, senza effettacci, con un intreccio che avvince e che alla fine riesce ad avere anche un senso, cosa non sempre tanto scontata in altri libri del genere. I personaggi sono ben disegnati, e la scrittrice si rivela "appuntita" anche nei personaggi femminili. Davvero una bella lettura, rilassante e al tempo stesso stimolante.
L'ho letto con piacere, però non mi ha convinto fino in fondo. La Ingrosso scrive con una certa eleganza, costruisce dei personaggi interessanti e dei dialoghi realistici e quasi mai banali (probabilmente il vero punto di forza del libro), però l'identità del colpevole e il relativo movente sono intuibili con un certo anticipo, e questa per un giallo non è una pecca da poco. Intendiamoci, non sono uno di quei lettori che pretende il colpo di scena a tutti i costi, anche a discapito della credibilità, e indubbiamente riconosco all'autrice il merito di aver giocato lealmente. Però mi sarei aspettato una soluzione più sorprendente, e poi mi sembra che alcune questioni siano rimaste in sospeso... Materiale per i romanzi successivi?
Recensioni
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Un anno dopo la sua pubblicazione presso Kowalski (editore anche di Io so tutto di lei, 2008), esce da Feltrinelli A nozze col delitto, secondo felice romanzo poliziesco della scrittrice e giornalista milanese Lucia Tilde Ingrosso. Il libro risulta mediano in una, seppur breve, serie di gialli iniziata nel 2005 (La morte fa notizia, Pendragon), con la presentazione ai lettori dell'ispettore della squadra mobile meneghina Sebastiano Rizzo. Un poliziotto insolito, che spicca per l'avvenenza più velata che ostentata e per tre dipendenze: il fumo, il lavoro (ma senza aspirazione alla carriera) e il footing nel parco di Trenno. È sotto la quarantina, interista, mammone e divoratore dei noir di Cornell Woolrich, a uno dei cui titoli più famosi (La sposa in nero) il titolo di questo libro sembrerebbe ammiccare. Ma la corrispondenza non va oltre. Infatti, in questo avvincente giallo il delitto viene scoperto il giorno prima della celebrazione di un matrimonio, quello tra Vittorio Aldobrandi, avvocato, figlio di un famoso giurista, e la giornalista rampante Ludovica Malinverni. La vittima è il promesso sposo, pugnalato alla schiena nel suo centralissimo super attico. Gli indiziati sono più d'uno, e al profilo fisico e psicologico di ciascuno la scrittrice si dedica con acribia. Se però Scerbanenco non arretrava di fronte alla città da marciapiede, Ingrosso si intrattiene esclusivamente negli ambienti borghesi, animati dai rampolli della Milano da bere. E in una metropoli attratta morbosamente dal caso di cronaca nera, la verità si fa strada in un afoso mese di luglio, lasciando irrisolte, come a invitare a prossime letture, la misteriosa morte della madre della vittima e quella improvvisa del padre di Rizzo. Dalla vita privata dell'ispettore si attendono poi ulteriori notizie, soprattutto sull'ex fidanzata Violetta, esordiente starlet televisiva.
Rossella Durando
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