L’esuberante autore – che conosciamo per il libro di crescita personale “A superar lo Inferno”– ha esplorato 50 menti straordinarie e 5 punti per ognuna di esse. 5 come le dita di una mano, il primo computer dell’uomo, il primo calcolatore. Ma chi sono le menti visionarie? Da Archimede a Jeff Bezos, da Hedy Lamarr a Meucci da Ada Lovelace a Steve Jobs. L’obiettivo è creare una suggestione delle materie scientifiche, delle scoperte tecnologiche e delle innovazioni digitali. Una sintesi di un universo molto più vasto e che merita di essere approfondito. La loro capacità di immaginare il futuro, di anticipare i tempi, di realizzare innovazioni scientifiche, tecnologiche o matematiche ha permesso a noi uomini contemporanei di vivere nella nostra epoca digitale. Grandi uomini e donne, del passato e del presente, filosofi, matematici, fisici, inventori, ingegneri, informatici, scienziati, imprenditori. In un intreccio meraviglioso, gli uni dialogano con gli altri anche a distanza di secoli, si influenzano e si ispirano a vicenda. Si passano il testimone, portando ognuno il proprio contributo, come in una stupefacente staffetta, una sfida che gli esseri umani da sempre gareggiano con sé stessi per raggiungere la conoscenza e condividerla con il futuro. Ogni mente è figlia della propria epoca, ha sintetizzato il sapere e le necessità degli anni in cui ha vissuto e gli studi che l’hanno preceduta, compiendo un ulteriore salto in avanti, per portare l’intera umanità a un livello superiore. Diceva uno di questi geni, Isaac Newton, «Se ho visto lontano è perché stavo seduto sulle spalle dei giganti». La storia della scienza, dei computer e del digitale è costituita da nomi altisonanti ma anche da illustri sconosciuti, e spesso si intreccia con la Storia con la s maiuscola. Raramente sono personaggi studiati a scuola, quasi mai divulgati dai media, pochissime volte narrati su social e TV.)
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