Il 1991 è un anno eccezionale per il rock. Come in presenza di una congiunzione astrale, molti artisti pubblicano album che sarebbero divenuti seminali mentre altri iniziano il loro percorso per porre le basi di quello che passerà alla storia come un intero decennio, gli anni Novanta, musicalmente guidato dalle chitarre elettriche e in generale da una spiccata sensibilità rock. Mentre il metal è al suo punto più alto di diffusione, la parola chiave diventa “contaminazione”: funky e house meticciano il rock sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, e nascono e si consolidano veri e propri movimenti che avrebbero lasciato il segno, tra cui il trip hop a Bristol e il grunge a Seattle, oltre a infiniti rivoli di altri generi in fieri. Soprattutto accade un fatto straordinario: anche a seguito della crisi economica delle etichette indipendenti, diverse band alternative firmano contratti con le major e, per questa via, il mercato discografico che conta diventa terra di conquista di musica “altra”. Nel momento in cui molti “vecchi” del rock esauriscono la loro ispirazione e spinta innovativa, si affaccia una nuova generazione sconvolta e cambiata dalla Guerra del Golfo e quindi obbligata, per la prima volta, a fare i conti con la propria perdita dell’innocenza in un mondo post-ideologico. Questo libro è la storia di quella rivoluzione in musica. )
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