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Opera di ottimo valore divulgativo, adatto a chi si approccia alla storia contemporanea italiana ma anche un pubblico più attento. L'autore non si lascia influenzare da ideologie.
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Se vi sono anni che più di altri meritano di essere considerati singolarmente per il loro ruolo al contempo storico e simbolico, il 1945 è certamente uno di questi. Nel suo saggio, breve quanto denso e arricchito da una vasta bibliografia, Forno traccia una sorta di mappa delle vicende politiche e sociali dell'Italia del 1945, a partire dagli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, caratterizzati dall'occupazione tedesca al Nord, dalla presenza alleata al Centro-Sud e dalla lenta agonia della Repubblica sociale italiana. Emergono quindi i grandi attori della lotta partigiana e del Cln, la cui evoluzione è narrata con rigore storico scevro da mitizzazioni e in cui non mancano anche vive pennellate sulle condizioni della popolazione italiana e su episodi foschi, come il difficile rientro dei prigionieri di guerra italiani, le foibe carsiche e la (mancata) epurazione delle figure più vicine al regime fascista. Quindi, con il 25 aprile, "assieme l'ultimo atto di una stagione dolorosa per il paese e il primo di una del tutto nuova", Forno mostra quanto il 1945 sia veramente stato, come suggerisce fin dal titolo del suo lavoro, un anno-cerniera nella storia italiana, ne ripercorre le vicende sindacali e partitiche e il controverso ruolo esercitato dal governo Parri, fino ai primi segnali dell'irresistibile ascesa di De Gasperi, sempre conscio del fatto che "ritornare al 1945 oggi implica, per una fetta non trascurabile di italiani, ripercorrere un passato poco conosciuto, sostanzialmente trascurato dalle giovani generazioni, precocemente rimosso da chi pur anagraficamente partecipe degli eventi e spesso vittima della tragedia del conflitto aveva allora come oggi scelto di non schierarsi, rifiutando la semplice alternativa tra neofascismo e antifascismo".
Francesco Regalzi
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