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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2012
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Considerato tra i più autorevoli esperti mondiali di Storia greco-romana e di cultura classica, con questo rapido ma sostanzioso volume Canfora si cimenta con una tappa fondamentale della Storia contemporanea. Lo studioso barese ci riporta al 1914, anno di enormi tensioni tra le potenze europee e che il 28 luglio, un mese dopo l’assassinio dell’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, vedrà lo scoppio della “Grande Guerra”. Lo considero un valido testo per avvicinarsi all’ingarbugliato periodo che precedette l’inizio del conflitto, alcune questioni vanno ovviamente approfondite su testi specialistici ma Canfora ci offre una discreta e obbiettiva base di partenza.
Una guerra, soprattutto se coinvolge diverse nazioni, non scoppia mai per caso, non viene insomma dichiarata senza che ci sia alla base una lunga serie di eventi e di circostanze che portano alla decisione fatale; è sempre stato così ed è accaduto anche per la prima guerra mondiale, in cui l’attentato di Sarajevo fu solo il pretesto per far deflagrare le tensioni accumulate nel tempo. Luciano Canfora, che è uno storico, ma anche un filologo, abituato cioè a una analisi attenta dei testi e delle parole, ha scritto questo saggio che con le sue 180 pagine può sembrare succinto per l’evento, ma che, grazie alla capacità di sintesi dell’autore, è in grado di fornire un quadro esauriente sui reali motivi che portarono a quel conflitto che nessuno sembrava volere, anche se nessuno fece qualcosa per evitarlo. L’Europa della Belle Epoque non era poi così ridente e spensierata come ci è sempre stata descritta, ma serpeggiavano, dopo l’ultima grande guerra del 1871, in una rarefatta atmosfera di pace, tensioni che poi si sarebbero manifestate, nei loro accenni, agli inizi del secolo successivo. Già era in atto la disgregazione di un impero monolitico quale quello austriaco e quello ottomano perdeva pezzi lungo la strada, come avvenne poi con le guerre dei Balcani, di poco precedenti la Grande Guerra. Già nel 1905 c’era stato lo scontro fra russi e giapponesi, che ben evidenziò la fragilità dell’impero zarista, e non mancarono inoltre, in Africa, scontri fra le potenze colonialiste. Insomma, a ben guardare, quella pace, che sembrava eterna dopo il 1871, in realtà era assai fragile e che fosse veramente così è provato dalle concrete mire espansionistiche della Germania del Kaiser, tesa a privilegiare la pura forza delle armi rispetto alle azioni diplomatiche. 1914 è un saggio di agile lettura, che cerca di portare luce su fatti e avvenimenti, sovente inficiati da falsi storici. Da leggere, perché emergono verità sovente taciute o, nella migliore delle ipotesi, velate.
Molto tempo fa avevo letto, ne "I Thibault" di Roger Martin du Gard una dettagliata descrizione delle tensioni che portarono alla prima guerra mondiale di cui proprio quest'anno ricorre il centenario, descrizione che mi era rimasta impressa perché evidenziava quale intrico di cause portò alla "inutile strage" stigmatizzata da Papa Benedetto XV. Mi sono quindi accostato con una più che legittima curiosità al libro di Luciano Canfora, recentemente ristampato da Sellerio, scritto sulla scorta delle conversazioni che l'Autore aveva tenuto alla radio. Devo dire che, almeno per la prima parte, l'opera ha riscosso il mio plauso. Vorrei riportare qui le frasi conclusive del libro: "Al termine di questa lunga carrellata che ci ha condotti per le piste di un conflitto complicato e sanguinoso, dal '14 ai suoi esiti finali, abbiamo ricavato probabilmente - lo spero - un'immagine più sfumata, movimentata, contraddittoria, realistica, di quegli eventi "monumentali".
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