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1918. Un soldato riceve in dono da un compagno morente una pepita d'oro e l'esortazione a recarsi a Gateford, nel nord dell'Inghilterra. Incuriosito, Alex segue il consiglio, e trova un luogo davvero strano. Gli abitanti sono scontrosi e diffidenti, terrorizzati dai boschi dove vivono pericolose e affascinanti creature fatate. Presto Alex si trova diviso tra la strega Magda e la bellissima Ruthana, appartenente al piccolo popolo dei boschi, capace attraverso la magia di donare sensazioni meravigliose o terribili fino alla morte. L'amore contraccambiato x Ruthana è intenso e appagante, ma Alex è pur sempre un umano, anche se disposto ad affrontare qualunque prova pur di essere accettato dai piccoli esseri fatati, e non tutti lo vogliono fra loro. Dovrà confrontarsi con un'amara realtà. Un racconto divertente e ironico, in cui si intrecciano amore, sensualità, fantasy e horror. Matheson gioca con una sottile autoironia, perché Alex è uno scrittore di successo che sotto pseudonimo scrive gialli horror a suo dire pessimi. A 85 anni, Matheson sembra voler lasciare una sorta di testamento spirituale ai suoi lettori: nella vita possono accadere le cose più incredibili, si possono vivere straordinarie avventure, e non tutte degne di vanto, ma il valore vero è l'amore di una donna, quella unica e indimenticabile.
capolavoro di stile, eleganza, genialita', un autore immenso da consigliare ai giovani.
"All'età di ottantaquattro anni Richard Matheson è ancora in grado di stupire il suo pubblico". Altroché se è vero. Con questa storia il nostro si cimenta in un fantasy dai risvolti horror nel quale si respira un'atmosfera sospesa, rarefatta. Una storia di magia e incanto che ricorda non tanto quelle scritte da Tolkien, quanto piuttosto quelle uscite dalla penna di un William Morris o di un Lord Dunsany. Ciò proprio in virtù di quel "sense of wonder" che l'autore profonde sapientemente per tutto il corso della narrazione e che il lettore respira ad ogni pagina. Continuo a pensare che il racconto sia la misura più congeniale alla scrittura di Richard Matheson (in questo senso insuperabile e imperdibile per gli amanti del genere rimane la raccolta, sempre pubblicata da Fanucci, "Incubo a seimila metri"). Ma siccome è del romanzo che stiamo parlando, personalmente ritengo che questo sia il migliore mai scritto dall'autore americano. A 84 anni Matheson scrive dunque il suo romanzo più bello, e pensare che qualcuno lo dava per finito dal punto di vista della produzione lettararia. Un autore che non smette di affascinare e stupire. Del resto, in maniera semplice, egli non ha fatto altro che tenere fede ai due imperativi che, come diceva Dino Buzzati, ogni scrittore che si rispetti dovrebbe tener presente quando si accinge a mettere su carta le sue storie: Divertire e Commuovere il lettore. Stavolta Matheson ci è riuscito in pieno. E di questi tempi, credetemi, non è cosa da poco...
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