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Donare la morte - Jacques Derrida - copertina
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Donare la morte - Jacques Derrida - copertina

Dettagli

2002
1 gennaio 2009
Libro universitario
208 p.
9788816406025

Valutazioni e recensioni

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leo essen
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Se da un lato poniamo i Lumi e la Ragione critica, la Scienza e la Scienza applicata – la tecno-scienza – vediamo che la Ragione non può non mettere in opera una «fede» irriducibile, una fede indispensabile al discorso filosofico e scientifico. La Scienza e la filosofia debbono mettere in campo una fede giurata, la fede di un legame sociale, di una testimonianza, di un performativo di promessa che è già da sempre all'opera anche nello spergiuro o nella menzogna, promessa senza la quale non sarebbe possibile alcuna destinazione all’altro. Senza l’esperienza performativa di questo atto di fede elementare, dice Derrida, non ci sarebbe né «legame sociale», né indirizzarsi all’altro, né, in generale, alcuna performatività: né convenzione, né istituzione, né Costituzione, né Stato sovrano, né legge, né, soprattutto, in questo caso, alcuna performatività strutturale della performance produttiva che lega, fin nell’entrata in gioco, il sapere della comunità tecno-scientifica al fare, e la scienza alla tecnica. Se diciamo regolarmente tecnoscienza, precisa Derrida, non è per arrenderci a uno stereotipo contemporaneo, ma per ricordare che, più che mai, l’atto scientifico è, nella sua interezza, un intervento pratico e un performativo tecnico nell’energia stessa della sua essenza.

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LudovicoIlPio
Recensioni: 4/5

Necessaria riproposizione del Timore e tremore kierkegaardiano: la tentazione dell'etica può tenere il passo di fronte alla relazione con il totalmente Altro? In questo trattato, potremmo dire di filosofia della religione, Derrida ripropone l'episodio ebraico del sacrificio di Isacco, passando attraverso i saggi patockiani.

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La recensione di IBS

Uno tra i principali filosofi contemporanei si cimenta con il testo biblico del sacrificio di Isacco e affronta il tema della responsabilità della persona, del suo fondamento esistenziale, in rapporto con saperi e etiche costituiti.

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Jacques Derrida

(El-Biar, Algeria, 1930 - Parigi 2004) filosofo e saggista francese. Docente dal 1965 di storia della filosofia all’École normale supérieure di Parigi, è stato dal 1984 direttore di studi all’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. Ha insegnato in molte università americane, tra cui Yale. Al 1967 risalgono le prime opere importanti, caratterizzate da uno stile metaforico e spesso oscuro, molto diverso da quello della tradizione filosofica francese: La voce e il fenomeno (La voix et le phénomène, 1967); Della grammatologia (De la grammatologie, 1967); La scrittura e la differenza (L’écriture et la différence, 1967). D. riprendendo in modo personale la nozione di differenza ontologica di M. Heidegger (l’irriducibilità dell’essere agli enti o alla loro somma), ha sostenuto che...

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