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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2011
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L'ars poetica di Federico Garcia Lorca e le sue pièces teatrali più famose e apprezzate sono il corpus e l'anima di questa bellissima antologia firmata Newton and Compton.
Recensioni
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García Lorca è uno dei pochi autori spagnoli novecenteschi a essere notissimo al grande pubblico anche da noi, in parte anche per il destino biografico dello scrittore e per una certa sua tipica "ispanicità" (per quanto ovviamente può valere una simile categoria). Una visione immortalata, ad esempio, dal celeberrimo verso "alle cinque della sera", evocatore di corride, del fato e della morte, un passo talmente tipico da meritarsi epiche parodie, tra cui una memorabile di Cochi e Renato negli anni settanta. Newton Compton, nella sua benemerita collana "Mammut" dedicata ai classici di ogni tempo in versione ipereconomica, manda ora in libreria Tutte le poesie e tutto il teatro, a cura di Claudio Rendina e Elena Clementelli, ottimi curatori della vasta impresa (pp. 1480, 14,90), che si offre come strumento di indagine per una visione dell'autore decisamente meno stereotipata e prevedibile, con numerosi testi poco frequentati. Se rimane invariata la centralità di Poeta a New York, strepitosa suite di epifanie a confronto con la vita metropolitana, soprattutto colpisce la produzione per la scena, nota nei suoi elementi essenziali, ma con moltissime sorprese, a partire dalla conferma della meravigliosa pièce Il pubblico, summa di fantasie sregolate e impossibili, in cui trionfa la visione queer dell'autore, rivelata negli anni ottanta in una bella versione di Jorge Lavelli, presentata a Parigi. Favole milesie sfrenate, cervantine storie esemplari, cupi drammi familiari si susseguono secondo il prisma di una inventiva accesa, che trae ispirazione dalle fonti più diverse, giocando con le marionette o con le maschere, nella sequenza di Arlecchini e Pierrot psicopompi, dai tratti talvolta anche sinistri, che conducono al regno della fantasia, senza mai perdere d'occhio i ritmi della realtà. Colpiscono in tal senso soprattutto i Dialoghi, in cui Buster Keaton passeggia accanto all'amico Luis Buñuel, declinando i sogni e gli incubi della Generazione del '27, destinati, questi ultimi, ad avverarsi pochi anni dopo.
Luca Scarlini
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