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25 marzo

Dantedì
Il Giorno di Dante Alighieri

Dantedì

La notte del 25 marzo del 1300 il più grande poeta di tutti i tempi inizia il viaggio nei tre regni dell’aldilà che lo porteranno all’incontro di grandi eventi e grandi personaggi, un’avventura che oggi è letta e amata in tutto il mondo: la Divina Commedia. Ed è proprio in occasione dell’inizio di questo viaggio che avrebbe cambiato per sempre la letteratura italiana, che su proposta del Ministero dei Beni Culturali, è stato istituito il Dantedì, Giorno nazionale dedicato a Dante Alighieri .

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Un viaggio tra le curiosità

L'importanza della numerologia

La complessità del Poema prende vita da un attento studio del numero. Infatti, la struttura della Commedia si articola attorno ad alcuni numeri che nella cultura medievale e liturgica hanno specifici significati: l’opera è formata da 100 canti, di cui uno introduttivo e gli altri 99 sono equamente divisi i in 3 cantiche. La struttura metrica dell’opera è la terzina: è chiaro, dunque, il richiamo al numero 3, simbolo della Trinità Cristiana. Ma non solo, la potenza al quadrato 3, il 9, è anch’esso protagonista dell’opera Dantesca: sono 9 i cerchi infernali. 9 sono le cornici del Purgotorio unite all’antipurgatorio e il paradiso terrestre, sono 9 i cieli mobili del Paradiso. Il numero è inoltre ridondante ne La Vita Nuova, poiché il 9, infatti, non solo è il numero che rappresenta la celebre donna-angelo, ma soprattutto, in quanto potenza di 3, il numero rappresenta per eccellenza il miracolo del cambiamento e di una nuova vita illuminata da Dio. Numeri importanti e ricorrenti nell’opera dantesca sono anche l’ 1, simbolo dell’Unità Divina, il 7, numero presente anche nelle scritture e nella liturgia cristiana, e il 10, simbolo della totalità.

Un viaggio anche filologico

Il testo dantesco ha percorso nei secoli un lungo viaggio per giungere nella sua forma attuale fino a noi. Sfortunatamente, non è rimasto alcun testo autografo della Divina Commedia e di altre opere del Sommo Poeta, tuttavia la circolazione della grande opera è stata sin da subito capillare, già tra la stesura di una cantica e l’altra. Francesco da Barberino, nei suoi Documenti d’Amore datati tra il 1313 e il 1314, parla di un’opera «che s’intitola Commedia e tratta, fra molte altre, di cose infernali» : è la prima volta nella storia in cui è citata la Divina Commedia. Non passa molto tempo affinché la diffusione dell’Inferno e del Purgatorio diventi capillare, e che con al conclusione del Paradiso, si diffonda in tutta Italia. Essendo l’opera diffusa tramite tradizione manoscritta, non è difficile immaginare la diversità che intercorre tra un manoscritto ed un altro. Tra le varie copie diffuse, ricordiamo tra i più antichi con data certa il Landiano (La) del 1336 e il Trivulziano (Triv.) dell’anno seguente. In questa complessa situazione filologica interviene Giovanni Boccaccio: tre sono gli esemplari scritti di suo pugno. Boccaccio è il primo intellettuale a realizzare una edizione critica, con personali interventi. La sua edizione è la più autorevole del tempo, tanto da ottenere il titolo di vulgata.
Con l’invenzione della stampa, ricordiamo l’Editio Princeps, prima copia a stampa dell’opera, pubblicata a Foligno nel 1472. Anche nella storia dell’editoria l’opera ha un ruolo da protagonista: la Divina Commedia è il primo libro stampato in lingua italiana. Noto è anche il contributo del più famoso editore dell’epoca Aldo Manuzio, e del grande studioso Pietro Bembo, nel 1502, con una stampa dal titolo Le terze rime di Dante, e a giro di pagina dal sottotitolo esplicativo Lo 'nferno e 'l Purgatorio e 'l Paradiso di Dante Alaghieri. Pietro Bembo, curatore dell’edizione, volta le spalle all’edizione commentata più condivisa dell’epoca, quella di Cristoforo Landino del 1481, e, recuperando anche un manoscritto dell’opera che Boccaccio aveva donato a Petrarca, scrive una nuova edizione che sarà la nuova vulgata, il nuovo punto di riferimento per tutti gli studiosi dell’opera. Da ricordare è anche un’edizione veneziana di Ludovico Dolce del 1555 che avrebbe cambiato la storia dell’opera: è la prima stampa dell’opera che riporta il titolo Commedia anticipato dall’epiteto Divina. La curatela di Bembo è di riferimento anche di un’altra nota edizione, La Divina Commedia. Ridotta a miglior lezione dagli accademici della Crusca del 1595. Anche questa edizione sarà un grandissimo riferimento per le copie successive. Tuttavia, come gli stessi noteranno in seguito, questa edizione presenta lezioni adottate molto spesso per un mero giudizio estetico.
Nel 1888 nasce la Società Dantesca Italiana. Nel 1921, in occasione dei 600 anni dalla morte di Dante, è pubblicata la nuova edizione de Le Opere di Dante. Sotto la direzione di Michele Barbi, tra le opere configura anche la Commedia, della cui tradizione è stata oggetto di studio di Giuseppe Vandelli.
Forse l’edizione moderna più autorevole e adottata è quella elaborata da Giorgio Petrocchi del 1967: nello studio della tradizione del testo Petrocchi decide di tornare indietro nel tempo e di recuperare i trenta codici anteriori alla vulgata di Boccaccio del 1355. Ricostruisce dunque un nuovo stemma codicum dei trenta manoscritti con l’ambizione di rielaborare il testo nella forma antecedente all’intervento boccacciano.
Tra le edizioni più recenti abbiamo la Dantis Alagherii Comedia curata da Federico Sanguineti nel 2001. Nel suo studio della tradizione un ruolo fondamentale è affidato al manoscritto Urbinate lat. 366. risultato è un testo dalla forma linguistica mutata in senso moderno, che restituisce al poema un andamento di grande leggibilità narrativa.
L’ultima edizione critica del grande poema è curata da Giorgio Inglese nel 2016, il quale recupera lo stemma Petrocchi, ma favorisce maggiormente il ramo di manoscritti fiorentino. Per la curatela del testo, Inglese si affida ai testimoni più antichi. Una particolare attenzione dello studioso è affidata alle note, affinché il testo sia accessibile anche ai lettori meno esperti e più giovani.

Uno sguardo al futuro

Anche la grande letteratura, per poter comunicare la sua universalità ai lettori di oggi, necessita di usare gli strumenti digitali. Così, negli ultimi anni, vi è stata più di una iniziativa da parte di grandi istituzioni e non per avviare processi di digitalizzazione non solo delle edizioni più recenti, come la Petrocchi e la Sanguineti, che sono facilmente reperibili online, ma anche della ricchissima quantità di manoscritti della Divina Commedia, conservati nelle biblioteche più prestigiose a livello internazionale.
Un noto processo di digitalizzazione è stato iniziato da parte della Biblioteca Apostolica Vaticana, che conserva più di 80mila manoscritti. L’istituzione ha nominato questa iniziativa Dante per sempre, in occasione del 750esimo anniversario di nascita avvenuto nel 2015. Per una massima accuratezza nella digitalizzazione, la Biblioteca usa il formato FITS, creato dalla NASA per la conservazione a lungo termine di tali dati e documenti. Sul portale digitavaticana.org, sono consultabili i numerosissimi manoscritti della Commedia.
Un altro progetto di digitalizzazione che evidenzia l’importanza di Dante nel mondo è Digital Dante, progetto della Columbia University di New York, che presenta online una serie di illustrazioni antiche digitalizzate risalenti al XV-XVII secolo.
In prospettiva del VII centenario dalla morte che avverrà nel 2021, un gruppo di ricerca dell’Università Federico II di Napoli si propone di organizzare un catalogo digitale di tutti i manoscritti del Poema che contengono immagini. Il nome del progetto è Illuminated Dante Project. Il gruppo di ricerca ha un corpus di circa 280 manoscritti datati e databili tra il XIV e il XV secolo e conservati in biblioteche, musei, archivi pubblici e privati nazionali e internazionali. A sostenere il progetto è la Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali del Mibact e sono coinvolti nel progetto anche prestigiosi enti di conservazione internazionali. L’ambizione del progetto è evidente: sarà non solo il più grande archivio digitale di codici miniati danteschi, ma anche il più grande archivio in assoluto di codici danteschi. Un evento che ci parla di eccellenze italiane che omaggiano il più grande poeta italiano mai esistito.
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