Il circo degli uomini

''La piazza era gremita, fino all'inverosimile, di ogni specie d'animale. Si disposero, cercando ognuno i propri simili, in modo da formare un cerchio perfetto'' da "Il circo degli uomini". Un cerchio perfetto è quello narrativo della silloge di racconti di Luca Carbonara. Ad ogni racconto, corrisponde una condizione dell'uomo che si unisce nella voce di un unico coro. 'Un misterioso senso dell'orientamento' guida l'autore in una scrittura lineare e senza troppi orpelli, ma a cui non sfugge un senso altro capace di far fantasticare il lettore ed avvolgerlo di senso, appunto. Lo svelamento della storia intrinseca avviene nel lampo di un'intuizione. Ed una riflessione, accompagnata da un sorriso a tratti amaro a tratti dolce, ci spinge a soddisfare ogni curiosità sulla prossima storia. E ci si trova su spiagge frequentate dagli amanti o tra tifosi pronti a lanciare urla, si tende l'orecchio alla voce del padrone e, ad un tratto, si finisce per ascoltare il racconto di una bambina. Che siano delle mani a guidarci, od un senso di libertà, non è dato saperlo. Al di là della conoscenza, un senso di umiltà e di rigore morale, trasuda quasi come olio benefico dai racconti. E si rimane assorti nella lettura, come lo si rimarrebbe a guardare i Castelli o il paesaggio che scorre su un autobus in corsa. Si cammina verso l'ignoto nella vita, come in questi racconti, ed intanto nulla ci vieta di nutrire la mente e gli occhi di visioni che lo scrittore, un uomo, ci dona come in un incontro prezioso. Luca Carbonara è nato a Roma dove lavora. Osservare e vivere la Capitale gli ha fornito, sicuramente, suggestioni che si intrecciano nei propri racconti e che ci forniscono sprazzi di italica cultura. Con un'attenta e rilassata lettura potremo godere di questi frutti che, come 'bolle di vita', proteggono pensieri più profondi e privati, ma già intimi per il lettore. A voi. Veronica Pacifico