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Anno edizione: 2018
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L'edizione migliore in circolazione! Consigliata a tutti
Romanzo che ultimamente ho desiderato rileggere anche per il fatto che lo scorso anno ha sbancato i botteghini la versione filmica che ha visto come protagonista L.Di Caprio e che sarei intenzionata a vedere quanto prima.Rileggere,perciò,questo capolavoro della letteratura contemporanea americana è stato dettato dal semplice fatto di confrontare romanzo e film e immergermi nel ritratto della New York degli anni Venti che fa da sfondo all'attività di contrabbandiere e alla personalità di Jay Gatsby.Il titolo del romanzo lo definisce"grande",ma in che cosa consiste la sua grandezza?Chi è che riesce a coglierla,avendolo incontrato ed essendo entrato in intimità con lui?Di certo non è Daisy,la donna da lui amata,per la quale ha fatto la grande svolta alla sua vita,per la quale ha acquistato il grande e spettacolare palazzo a West Egg e l'ha reso un luogo di festa e mondanità quotidiana.Si,di certo non è Daisy:lei e suo marito Tom"erano gente sbandata:sfracellavano cose e persone e poi si ritiravano nel loro denaro o nella loro ampia sbadataggine o in ciò che comunque li teneva uniti,e lasciavano che altri mettesse a posto il pasticcio che avevano fatto...".Chi,dunque,riesce a cogliere l'essenza di Gatsby e soprattutto il perché del suo agire è il suo vicino di casa ed ex commilitone Nick Carraway,voce narrante del romanzo.I tre mesi estivi newyorkesi al fianco di Gatsby segneranno anche la sua entrata nei trent'anni:nel decennio che lo porterà ai quaranta sa bene che remerà come"barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato".La mondanità,l'ipocrisia,la crudeltà delle vicende legate a Gasby,a Daisy,a Tom, a Jordan e a cui ha assistito da semplice spettatore e da "marionetta" inconsapevole non si possono,infatti,dimenticare facilmente e ritornando a casa nel West dove...tutto ha avuto inizio:"...Tom e Gatsby, Daisy e Jordan ed io eravamo tutti del West e forse soffrivamo di qualche deficienza che ci rendeva sottilmente inadatti alla vita dell'Est".
Mi piace leggere Fitzgerald. "Il grande Gatsby" è più semplice e più complesso di "Belli e dannati". Forse quest'ultimo mi è piaciuto di più, ma credo che molto dipenda dal mio stato d'animo al momento della lettura. Perché un romanzo è sempre un rapporto tra autore e lettore. Concludo con una nota sull'edizione della Minimum Fax, che trovo eccezionale. Bella la traduzione. Interessante la prefazione ed ancor di più la postfazione di Tommaso Pincio. E per quanto sembri banale, bellissimi anche i caratteri, il progetto grafico e la pesantezza delle pagine. Insomma, per essere un'edizione economica, davvero eccellente.
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