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Il sangue dei vinti. Quello che accadde in Italia dopo il 25 aprile - Giampaolo Pansa - copertina
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Descrizione


La cornice in cui si inserisce la ricostruzione dei tanti eventi ripercorsi nel volume vede Giampaolo Pansa confrontarsi con Livia, una brillante funzionaria della Biblioteca Nazionale di Firenze, che a suo tempo aveva svolto ricerche sui fatti sanguinosi dell'immediato dopoguerra. Assieme a lei, l'autore si avventura su un terreno minato, socchiudendo porte che ancora oggi molti vorrebbero tenere sbarrate: l'accusa di revisionismo è sempre in agguato per chi, pur condividendo le stesse posizioni dei vincitori, vuole scrivere tutta intera la storia. Pansa non se ne cura e indaga nelle pieghe di episodi e circostanze che videro migliaia di italiani vittime delle persecuzioni e delle vendette di partigiani e antifascisti. Questa edizione è corredata da una nuova introduzione dell'autore.
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Dettagli

2006
Tascabile
456 p., Rilegato
9788860610928

Valutazioni e recensioni

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Leopoldo Roman
Recensioni: 2/5

Mi aspettavo degli approfondimenti, qualche fatto nuovo, degli spunti di riflessione ed invece un semplice inventario. Ben fatto, ma pur sempre un inventario!

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Andrea
Recensioni: 4/5

Premetto che la politica non mi interessa e non sono nè di destra nè di sinistra. Il libro è un elenco di fatti e di nomi e quindi può risultare alla fine noioso; inoltre sarebbe stato utile inserire un elenco dei nomi con il riferimento alla pagina per poter aiutare il lettore a orientarsi. A parte queste note, è un libro che fa sicuramente riflettere. In una guerra chi sono i buoni? E i cattivi? I buoni sono quelli che vincono? Se prendiamo quest'ultima domanda come un'affermazione arriviamo a quello che la storia ha voluto e vuole tuttora farci digerire. I fascisti erano dei criminali? Alcuni sicuramente sì, ma i partigiani non erano da meno. I partigiani erano degli eroi e dei martiri? Alcuni sicuramente sì, ma i fascisti non erano da meno. Da entrambe le parti c'erano atti di eroismo, di fedeltà assoluta, di onestà e convinzione nei propri ideali, ma c'erano anche atti vigliacchi e criminali. Allora la differenza in cosa consiste? La realtà è che non c'è differenza. I partigiani, essendo dalla parte dei vincitori, sono passati alla storia per essere i buoni, i martiri, i liberatori. La stessa cosa, estesa, si può dire degli Americani... i liberatori... quelli che ci hanno scaricato addosso tonnellate di bombe causando migliaia di vittime innocenti. Se proprio vogliamo essere precisi, i fascisti della RSI sono quelli che non hanno tradito, mentre i partigiani sono dei briganti clandestini che hanno continuato ad agire impuniti anche a guerra finita. Questo libro va letto in quest'ottica, sentendo l'altra campana, analizzando i fatti e lasciando perdere la destra, la sinistra e la politica, per non prendere per buono tutto ciò che la storia "ufficiale" continua ancora oggi a proporci. C'è una frase all'inizio di un libro scritto dal grande Arrigo Petacco: "La prima vittima di una guerra è sempre la verità. Quando una guerra finisce le menzogne dei vinti vengono smascherate; quelle dei vincitori diventano storia".

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Chiara
Recensioni: 4/5

Da leggere per poter comprendere la Storia da un altro punto di vista.

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Conosci l'autore

Giampaolo Pansa

1935, Casale Monferrato

Giampaolo Pansa è stato giornalista e saggista italiano. Laureatosi in Scienze Politiche all'Università di Torino, la sua tesi Guerra partigiana tra Genova e il Po sarà pubblicata nel 1967 da Laterza. Inizia giovanissimo la sua carriera giornalistica, entrando negli anni '60 al quotidiano torinese «La Stampa». Collaborerà poi con svariate testate, tra cui «Il Giorno», «Il Corriere della Sera», «La Repubblica», «Il Messaggero», «L'Espresso», «Epoca», «Panorama», «Il Riformista» e «Libero». Scrittore discusso e prolificissimo, pubblica numerosi saggi e romanzi di grande successo. Tra questi ricordiamo Il sangue dei vinti (Sperling & Kupfer, 2003),...

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